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La chiesa parrocchiale, ricordata nel XIII secolo, ha ora le morbide forme tardo-barocche del rifacimento settecentesco (Antonio Bianchi, 1773-1783); il campanile è invece in stile gotico.

Dedicata a S. Maria Assunta, ha all’interno delicati stucchi e nell’abside affreschi giovanili di G. Battista Lampi. L’altare maggiore in marmi colorati è sovrastato dalla pala dell’Assunta, opera bellissima che lo stesso Lampi, anziano, aveva voluto lasciare alla chiesa del suo paese natale. Due degli altari laterali settecenteschi provengono dalla chiesa dei Domenicani di Bolzano.

Interessanti sono anche le lapidi romane dedicate a divinità pre-cristiane.

La Via Crucis è di Mattia Lampi, pittore di modesta levatura più noto come padre di G. Battista, grande ritrattista delle corti europee tra ‘700 e ‘800.

Presso il cimitero si trova la bella chiesetta di S. Antonio abate, risalente al XIII secolo. Sulla facciata un  importante ciclo di affreschi, che racconta in sette scene la leggenda del “Miracolo dell’impiccato”: S. Giacomo salva un giovane che, mentre si recava in pellegrinaggio proprio a Compostela, viene condannato ingiustamente.

All’interno un bell’altare intagliato da G. Battista Ramus (1657) inquadra una pala seicentesca (Madonna, S. Antonio abate, S. Antonio da Padova e S. Leonardo). Alle pareti affreschi del ‘400 con episodi della vita di S. Antonio abate: particolarmente vivace quello con i demoni che tentano il Santo.

Fuori del paese, su antiche strade ora inserite nel Cammino Jacopeo d’Anaunia, si trova la chiesa di S. Bartolomeo (patrono con S. Tommaso); la chiesa e l’ospizio situato nel vicino maso davano accoglienza a viandanti e pellegrini. Di fondazione antichissima (l’abside centrale potrebbe essere del V secolo), si presenta -malgrado i numerosi rimaneggiamenti- con una particolare struttura a tre absidi di impronta romanica (XII secolo).

Conserva all’interno un importantissimo ciclo di affreschi di scuola venostana (XIII secolo), purtroppo non tutti ben conservati. Tra le parti più leggibili, il sacrificio di Caino e Abele sull’arco santo e sulla parete orientale la Natività, i tre Magi in viaggio e S. Martino eil povero.

Di grande interesse anche la vasca fonte battesimale, in uno stile pre-romanico (inizio del XIII secolo)  vicino al portale di Aricarda del santuario di S. Romedio.