La chiesa di S. Stefano, costruita nella prima metà del ‘300 e ampliata con due nuove campate nel 1913, presenta una navata unica a nervature gotiche; l’ampliamento non ha rovinato l’equilibrio …
La chiesa di S.
Stefano, costruita nella prima metà del ‘300 e ampliata con due nuove campate
nel 1913, presenta una navata unica a
nervature gotiche; l’ampliamento non ha rovinato l’equilibrio complessivo, ma
con la demolizione della facciata è andato perduto un antico affresco
raffigurante S. Cristoforo.
Gli spicchi
della volta dell’abside sono coperti di affreschi del ‘400, che raffigurano
Cristo nella mandorla, i quattro Evangelisti e i quattro Padri della Chiesa.
Sulle pareti le
settecentesche stazioni della Via Crucis e su quella di destra una bella pala
di scuola veneta col Santo patrono.
Dedicata a S. Biagio, la chiesa viene ricordata nel 1537. Sopra il portale è visibile lo stemma nobiliare della famiglia De Bertoldi. All’interno, tabernacolo, altari e statue (di vari santi, tra …
Dedicata a S.
Biagio, la chiesa viene ricordata nel 1537. Sopra il portale è visibile lo
stemma nobiliare della famiglia De Bertoldi.
All’interno,
tabernacolo, altari e statue (di vari santi, tra cui il patrono) in stile
neogotico sono della fine dell’Ottocento, dono generoso del curato dell’epoca
don Davide Marinelli. Nell’abside sono visibili alcuni affreschi del ‘400
(Crocefissione, S. Pietro e S. Biagio, Madonna col Bambino): studi recenti
permettono di attribuirli al pittore “Monogrammista I. I.” attivo anche a Casez
e Tassullo. Dello stesso periodo sono anche le pitture sull’arco santo, con i
Santi Antonio, Fabiano e Sebastiano, Rocco, mentre la Via Crucis nella navata è
settecentesca.
Il campanile
conserva due ordini di bifore romaniche ed è stato completato nel ‘700.
La chiesa del paese (ricordata nel XIII secolo, ma il luogo era venerato fin dall’antichità classica) è intitolata all’Assunta. L’edificio attuale, in stile gotico, è il risultato di un ampliamento del …
La chiesa del
paese (ricordata nel XIII secolo, ma il luogo era venerato fin dall’antichità
classica) è intitolata all’Assunta. L’edificio attuale, in stile gotico, è il
risultato di un ampliamento del 1570, con navata unica e abside a nervature
reticolate.
Nel presbiterio
si conserva uno splendido altare gotico a portelle (1520). Chiuso, le portelle
dipinte mostrano quattro scene della vita di Maria e le statue dei Santi
Giorgio e Floriano. Aperto, le edicole ornate di sottili rami elegantemente
traforati contengono le statue della Vergine che offre al Bambino un grappolo
d’uva (simbolo eucaristico), di S. Vigilio e di S. Nicola; sulle portelle, Santa
Caterina a sinistra e Santa Barbara a destra. In basso l’ Ultima Cena e figure
di apostoli.
La complessa
struttura culmina in tre piccole edicole che ospitano le statue di Cristo,
della Vergine e d S. Giovanni Evangelista, sormontate da pinnacoli gotici dal
raffinato traforo.
La parte
posteriore dell’altare, infine, presenta raffigurazioni della Pieta’ e della
Veronica, assieme ai Santi Pietro e
Paolo.
Datato 1520,
l’altare è un capolavoro di scuola nordica: bottega di Jörg Artz, attivo a Bolzano nei primi decenni del ‘500.
Tra le altre
opere d’arte, un quadro con la Madonna del Rosario di Paolo Naurizio (sec.
XVII) e la Via Crucis, probabilmente della bottega di Mattia Lampi.
La chiesa parrocchiale, ricordata nel XIII secolo, ha ora le morbide forme tardo-barocche del rifacimento settecentesco (Antonio Bianchi, 1773-1783); il campanile è invece in stile gotico. Dedicata a S. Maria Assunta, …
La chiesa
parrocchiale, ricordata nel XIII secolo, ha ora le morbide forme tardo-barocche
del rifacimento settecentesco (Antonio Bianchi, 1773-1783); il campanile è
invece in stile gotico.
Dedicata a S.
Maria Assunta, ha all’interno delicati stucchi e nell’abside affreschi
giovanili di G. Battista Lampi. L’altare maggiore in marmi colorati è
sovrastato dalla pala dell’Assunta, opera bellissima che lo stesso Lampi,
anziano, aveva voluto lasciare alla chiesa del suo paese natale. Due degli
altari laterali settecenteschi provengono dalla chiesa dei Domenicani di
Bolzano.
Interessanti sono anche le lapidi romane dedicate a divinità pre-cristiane.
La Via Crucis è di Mattia
Lampi, pittore di modesta levatura più noto come padre di G. Battista, grande
ritrattista delle corti europee tra ‘700 e ‘800.
Presso il
cimitero si trova la bella chiesetta di S. Antonio abate, risalente al XIII
secolo. Sulla facciata un importante
ciclo di affreschi, che racconta in sette scene la leggenda del “Miracolo
dell’impiccato”: S. Giacomo salva un giovane che, mentre si recava in
pellegrinaggio proprio a Compostela, viene condannato ingiustamente.
All’interno un
bell’altare intagliato da G. Battista Ramus (1657) inquadra una pala
seicentesca (Madonna, S. Antonio abate, S. Antonio da Padova e S. Leonardo).
Alle pareti affreschi del ‘400 con episodi della vita di S. Antonio abate:
particolarmente vivace quello con i demoni che tentano il Santo.
Fuori del
paese, su antiche strade ora inserite nel Cammino Jacopeo d’Anaunia, si trova
la chiesa di S. Bartolomeo (patrono con S. Tommaso); la chiesa e l’ospizio
situato nel vicino maso davano accoglienza a viandanti e pellegrini. Di
fondazione antichissima (l’abside centrale potrebbe essere del V secolo), si
presenta -malgrado i numerosi rimaneggiamenti- con una particolare struttura a
tre absidi di impronta romanica (XII secolo).
Conserva
all’interno un importantissimo ciclo di affreschi di scuola venostana (XIII
secolo), purtroppo non tutti ben conservati. Tra le parti più leggibili, il
sacrificio di Caino e Abele sull’arco santo e sulla parete orientale la
Natività, i tre Magi in viaggio e S. Martino eil povero.
Di grande
interesse anche la vasca fonte battesimale, in uno stile pre-romanico (inizio
del XIII secolo) vicino al portale di
Aricarda del santuario di S. Romedio.